Otto anni sono tanti, e di certo dalla prima edizione ad oggi, ne sono cambiate di cose.
Un Mare di Bontà, nasce in un anno importante, che ha visto realizzarsi altri eventi rilevanti per il settore gastronomico, primo tra tutti Cibo Nostrum di Seby Sorbello, e non è di certo un caso se ad oggi si vantano ben 8 edizioni, tutte interessanti, uniche e diverse tra loro.
Un anno quindi di innovazione per il settore culinario territoriale e non, che ci ha consentito di conoscere, acquisire più consapevolezza delle risorse, e delle enormi capacità che la nostra terra detiene, anche se la strada da percorrere non è finita.
A tal proposito ritengo, dopo anni di esperienza che ci siano due diversi modi di vivere un evento: da una parte vi sono coloro i quali, per lavoro o anche sportivamente, descrivono tutti gli aspetti tecnici, i contenuti trovati, le degustazioni fatte, gli allestimenti, le luci, al fine di condividerle sui social, sui blog, rendendo noto al mondo il come ed il cosa hanno visto.
Tra le tante condivisioni, molto spesso si trovano poche critiche, aggettivi lusinghieri, ringraziamenti in varia misura, quasi a credere che tutto fosse perfetto, che all’occhio di chi legge crea l’aspettativa di un evento iddiliaco che ha sfiorato la perfezione.
Bene, nulla togliendo a tale modus vivendi, io non posso far parte di questa schiera perché un po’ per natura un po’ per il lavoro che svolgo, mi trovo spesso da questa parte della barricata, ovvero dalla parte di chi sta mesi, giorni ed ore a programmare ogni menù, ogni scelta, ogni aspetto che riguarda il cuore di quell’evento.
E quando, come in questo caso, l’evento nasce per la voglia di trasmettere l’amore per ciò che tutti i giorni facciamo nel nostro quotidiano lavoro, accade l’inevitabile, ovvero di viverlo in un modo diametralmente opposto, amplificando tutto ciò che di morale e di etico può esservi in quella singola occasione.
Un mare di Bontà, per l’azienda Centro Surgelati di Acireale è motivo di orgoglio, ed ha dato modo di crescere moltissimo, di migliorare e di trarre esperienza dagli errori fatti.
Poco è rimasto immutato, perché per fortuna negli anni abbiamo avuto una evoluzione, che oggi ci fa dire con orgoglio che da semplice sagra di un borgo marinaro, si è tramutata in evento.
Un evento gastronomico sui generis che non può essere replicato come un semplice format, perché sarebbe privo di quell’anima che lo contraddistingue, e che fa sì che ogni anno le cose migliorino, che la sinergia aumenti e che le soddisfazioni di chi vi partecipa si moltiplichi.
Sin dai primordi, le idee erano chiare, offrire al pubblico la possibilità di degustare in un unico luogo, marinaro, specialità della tradizione Sicula, con uno sguardo anche a realtà ittiche nuove, senza stravolgimenti culinari o forzature.
La regola era ed è quella di preparare materie prime semplici ma di cultura, quanto per noi adulti, quanto per i nostri figli, e perché no per il turista, ospite di questo magnifico angolo di paradiso.
L’intento non è mai stato quello di boicottare per così dire la classica sagra, anzi, si è voluto trasmettere un messaggio di maggiore responsabilità verso tutto ciò che è cibo, materia ed alimentazione.
Questo in poche parole l’obiettivo ed il sentimento della famiglia Ferlito e da me supportato, dedicare ai propri concittadini un momento di condivisione che seppur tradizionale serva ad aprirsi verso nuove strategie e nuove mentalità, seppur in una piccola realtà come Santa Tecla.
Uno scopo che continua a mantenersi nel tempo che si rivela di anno in anno un impegno fisso in calendario anche per il nostro laboratorio gastronomico.
Ringrazio tutti coloro i quali, ogni edizione, si impegnano affinché tutto venga portato a termine, per l’amore e la dedizione dedicati.
Non mi rimanere che invitarvi a vivere con noi Un Mare Di Bontà, 5-8-2018.
Alfio Visalli.